Tuesday, July 24, 2018
Il 29 luglio 2018 è il tax free day per gli imprenditori reggiani

Il Tax Free Day è la data dell’anno fino alla quale il reddito generato dall’impresa è usato per il pagamento delle imposte e dei contributi, ovvero il giorno in cui lo stesso reddito può essere usato dall’imprenditore per soddisfare i bisogni propria e della propria famiglia.

CNA ha istituito il rapporto “Comune che vai, fisco che trovi”, il Rapporto 2018 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia, giunto  alla quinta edizione, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in137 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia. 

Il nostro Rapporto, fin dalla prima edizione, si è guadagnato grande credibilità nel panorama politico, accademico e associativo. Un risultato che ci rende orgogliosi per i nostri associati e per l’intero mondo delle piccole imprese. Questo strumento sta diventando un punto di riferimento importante per quanti si occupano di piccole imprese e si avvicinano senza pregiudizi a questo mondo ricco di potenzialità e di energia, per comprenderne a fondo la realtà.

Per quanto riguarda la situazione reggiana nel 2018, per il terzo anno consecutivo il tax free day per gli imprenditori reggiani è stato fissato al 29 luglio. La differenza è che, rispetto al 2017, Reggio Emilia si posiziona al 23° posto nella classifica nazionale (l’anno scorso era 25ima su 124 Comuni analizzati) tra le città con il fisco “più amico” e al primo posto tra le province emiliano-romagnole. Maglia nera va a Bologna che festeggia il tax free day il 20 settembre (penultima a livello nazionale), mentre confermano la posizione privilegiata in regione solo due piccoli centri, Imola con il suo 3° posto (tax free day fissato al 18 luglio) e Faenza al 13° posto (imprese libere dal fisco a partire dal 24 luglio).

Reggio Emilia si posiziona ben al di sopra della media nazionale fissata al’11 agosto(un giorno in più rispetto al 2017). Goriziaè il Comune più virtuoso cheha raggiunto per prima il traguardo il 14 luglio; peggio di Bologna solo Reggio Calabria, dove si lavorerà fino al 24 settembre per pagare le tasse.

Altro dato interessante riguarda il Total Tax Rate (Ttr), cioè il peso complessivo del fisco sul reddito netto d’impresa che a Reggio Emilia si attesta al 57,9%.Un’impresa tipo che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq ed un negozio destinato alla vendita di 175 mq, avrà a disposizione un reddito netto di 21.035 euro. 

“Dallo studio CNA emerge come – commenta Giorgio Lugli, presidente CNA Reggio Emilia – la pressione fiscale media sulle piccole imprese, se non interverranno correttivi, quest’anno tornerà a salire. Lievemente, lontana dal picco del 2012, salita nel 2017 dello 0,3% al 61,2%, nel 2018 è destinata a portarsi al 61,4%.Un segno “più” che non può certo rallegrare l’ossatura portante del sistema produttivo italiano. Eppure, basterebbe venissero accolte alcune delle proposte di CNA per avere uno scenario alternativo nel Total Tax Rate”.

CNA ha infatti calcolato che l’aumento della franchigia Irap dagli attuali 13mila euro a 30mila euro determinerebbe una riduzione del Ttr di 1,4 punti percentuali, portando il Ttr previsto per quest’anno dal 61,4% al 60%. Ancora più consistenti risulterebbero gli effetti delle riforme considerando l’adozione del regime Iri al 24%, già prevista proprio per il 2018, che porterebbe il Ttr al 59,2%. Ma a fare l’effettiva differenza sarebbe l’introduzione della totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali delle imprese: capannoni, laboratori, negozi. In questo caso il Ttr crollerebbe al 57,4%.

“Per riequilibrare il sistema fiscale – conclude il presidente Lugli - non solo va ridotta la pressione ma garantita maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro; invertita sensibilmente la tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli e usata in modo intelligente la leva fiscale per aumentare domanda interna e investimenti. Gli interventi prioritaridovranno concentrarsi sulla Flat Tax e l’estensione del regime forfetario”.

Nello specifico, infatti, secondo CNA occorre innanzitutto:

- Introdurre la Flat tax. La Flat tax deve essere introdotta in modo progressivo e credibile secondo un piano che, sulla base delle risorse rese disponibili attraverso il recupero dell’evasione e la riduzione della spesa pubblica, preveda la riduzione delle aliquote IRPEF a partire da quelle più basse del 23% e del 27%ed elimini la discriminazione attuale operata dalle detrazioni da lavoro delle piccole imprese personali.

- Estensione del regime forfetario. Il regime forfettario deve essere esteso a tutte le imprese individuali e professionisti con ricavi inferiori a 100.000 euro. Una misura che coniuga una reale semplificazione fiscale insieme ad una forte riduzione della pressione fiscale per centinaia di migliaia di imprese.  Il regime forfetario nasce da una proposta della CNA che, purtroppo e con rammarico della CNA, ha  visto una applicazione limitata alle sole imprese con ricavi compresi tra i 25 mila e 50 mila euro, per effetto dei vincoli comunitari, dal momento che il regime, tra l’altro, prevede l’esonero dall’applicazione dell’IVA.