Friday, March 11, 2022
Caro carburante, Unatras e CNA Fita pronti a manifestazioni in tutta Italia il 19 marzo

Il nostro settore che comprende non solo l’autotrasporto, ma anche il trasporto persone, non riuscirà a reggere gli aumenti di questo periodo che sono stati del 50-60% nell’arco di 2-3 mesi. La prima cosa che chiediamo al Governo è lo scorporo del costo dell’energia in fattura, e la nostra energia si chiama gasolio. L’80/95% dei nostri veicoli va al gasolio”. E’ la denuncia di Maurizio Messori, presidente del trasporto merci e coordinatore dell’Unione CNA Fita.

Dopo aver superato il tetto dei 2 euro per un litro di gasolio, siamo di fronte ad “una corsa di cui non si vede la fine nell’ambito di un’emergenza quotidiana a cui il Governo – prosegue Messori - risponde convocando un incontro ‘solo’ per il 15 marzo, quando la situazione potrebbe già avere causato gravissimi danni a tutto il sistema produttivo nazionale. Non ci si sta rendendo conto della situazione: se alcune industrie gasivore hanno già sospeso l’attività, ci sono autotrasportatori che hanno già fermato i camion in quanto è più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare”.

Il settore si blocca, dunque, per l’impossibilità di rifornirsi di carburante, più che per una protesta.

“Il Governo si era impegnato in tempi brevissimi a fornire le soluzioni più adeguate per consentire alle aziende di fronteggiare l’emergenza - ricorda il coordinatore presidente CNA Fita – È da diverso tempo che Unatras (che raccoglie le maggiori associazioni degli autotrasportatori, tra cui CNA Fita), responsabilmente, ha lanciato l’allarme sulla pesante situazione e ha incontrato a diverse riprese la viceministra Bellanova. Purtroppo, al di là dello stanziamento degli 80 milioni, che certamente non risolve i problemi della categoria, non ci sono stati apprezzabili passi in avanti. Per questo il 19 marzo faremo manifestazioni per esprimere il nostro disagio, e se non ci saranno risposte queste manifestazioni non rimarranno isolate”.

CNA Fita ha chiesto di agire sia attraverso un sostegno economico adeguato ad affrontare l’eccezionale aumento di costi, sia intervenendo in maniera concreta ed efficiente sulle norme che dovranno garantire una maggiore regolarità del mercato dell’autotrasporto.

“Oggi registriamo la presenza non solo di criminali di guerra, ma anche di veri e propri criminali economici che stanno speculando sui prezzi e sulle forniture: non si tratta certo dei distributori, ma piuttosto delle aziende petrolifere. Per far fronte a questa situazione è giunto il momento di prevedere l’introduzione del cosiddetto “carburante professionale”, con prezzo calmierato alla pompa, come già avviene per il carburante agricolo, e un credito d’imposta sui costi di acquisto del carburante; poi la sterilizzazione dell’ivae l’introduzione della obbligatorietà, nei contratti di trasporto, di una clausola che rende automatico il riconoscimento di indennizzi a fronte dell’aumento del carburante. Interventi finanziabili - conclude Messori - anche con una immediata tassazione sugli extra profitti con cui si stanno arricchendo in modo immorale le compagnie petrolifere”.