Monday, November 23, 2020
Bilancio di previsione 2021: manovra da 38mld di euro. Le principali misure
Approvato dal Consiglio dei Ministri il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. La manovra vale circa 38 miliardi di euro e punta al rilancio del tessuto economico del Paese, fiaccato dalla pandemia.

Allo sgravio contributivo triennale per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani si aggiunge la decontribuzione integrale per le donne e il sostegno all’imprenditoria femminile. Base dell’intesa con le parti sociali, la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo è affiancata dall’istituzione di un fondo per le politiche attive del lavoro con una dotazione iniziale di 500 milioni di euro. Gli investimenti pubblici sono sostenuti da un nuovo fondo pluriennale da 50 miliardi, e quelli privati dal potenziamento di Transizione 4.0 con uno stanziamento di ben 23,8 miliardi per il prossimo biennio.
 
Per il Mezzogiorno gli interventi sono particolarmente rilevanti, con il finanziamento strutturale della fiscalità di vantaggio per il lavoro fino al 2030 e con la proroga del credito di imposta ricerca e sviluppo e di quello per gli investimenti. E poi investimenti sulla Sanità, con l’aumento della dotazione del Fondo Sanitario nazionale, l’indennità per medici e infermieri, il fondo per l’acquisto dei vaccini, il potenziamento delle diagnosi con tamponi antigenici rapidi, le risorse aggiuntive per l’edilizia universitaria, i contratti di formazione specialistica per i medici specializzandi e le assunzioni di personale sanitario. Confermato l’avvio dell’assegno unico per i figli a partire dal luglio del 2021, il fondo per la riforma fiscale che sarà alimentato dai proventi del contrasto all’evasione.

Molte le misure dedicate al lavoro: sgravi al 100% per le aziende che assumono lavoratori under 35 e per le imprese che assumono donne disoccupate al Sud oppure disoccupate da almeno 24 mesi nel resto d’Italia, proroga della decontribuzione al 30% per le aziende del Mezzogiorno, rinnovo di Ape sociale e Opzione donna, ampliamento della platea del contratto di espansione attraverso l’estensione dei criteri di accesso per le imprese (da 1.000 a 500 dipendenti), rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale entrato in vigore lo scorso luglio che prevede l’aumento fino a 100 euro mensili in busta paga per i dipendenti con reddito annuo entro i 40 mila euro, ulteriori 12 settimane di cassa integrazione Covid gratuita per tutte le imprese e proroga fino a fine marzo del blocco dei licenziamenti, fondo da 500 milioni per le politiche attive e fondo da 4 miliardi a favore delle imprese più colpite dell’emergenza, proroga del bonus natalità per il 2021 e, da luglio, assegno unico per i figli fino a 21 anni di età, fondo caregiver da 25 milioni, riconoscimento della piena anzianità contributiva dei part-time verticali ciclici ai fini della pensione, 100 milioni nel biennio 2021/22 per l'apprendistato duale.

Secondo Il Sole 24 Ore, dei 38 miliardi stanziati oltre 23 arrivano dal deficit aggiuntivo rispetto al tendenziale su cui il Parlamento ha già votato nelle scorse settimane, approvando l'aumento del disavanzo 2021 dal 5,7% previsto a legislazione vigente fino al 7%. Questa previsione, ancorata a una stima di crescita che per l'anno prossimo gli obiettivi del governo pongono al 6% (+5,1% nel tendenziale), sarà però presto aggiornata. Perché ieri in C.d. M. si è cominciato a discutere del nuovo scostamento di bilancio, anch' esso tutto caricato sull'anno prossimo. Potrebbe valere fino a 20 miliardi. Con questa mossa, quindi, il disavanzo programmato per il prossimo anno salirebbe intorno a quota 8%.