La bozza del decreto sul clima prevederebbe la progressivacancellazione dei sussidi fiscali considerati dannosi per l’ambiente, tra cui quelli per l’autotrasporto merci. Un provvedimento negativo per l’intero settore. In particolare il rimborso delle accise sul gasolio per autotrazione che consente agli autotrasportatori italiani di contenere il divario rispetto al prezzo pagato in altri Paesi. Qualunque riduzione delle agevolazioni non può avvenire se non dopo l’eliminazione di tutte le componenti accessorie che gravano sulle accise. Un lungo elenco in cui compaiono ancora il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935 e la crisi di Suez del 1956.
La scorsa settimana la rilevazione del prezzo medio settimanale alla pompa (Litro/ € = 1,463) evidenzia un decremento di € 0,065 /litro rispetto al costo rilevato al 1° Ottobre 2018 (Litro/ € = 1,528). Diminuendo il prezzo industriale del gasolio e rimanendo stabili le accise, si evidenzia però un aumento dell’incidenza di tassazione fiscale ed accise sul costo complessivo alla pompa: 60,22% (1.10.208: 58,44%).
In materia di imposte sul gasolio (accise ed IVA), gli ultimi anni ribadiscono una situazione persistente: con un percentuale di incidenza che si attesta intorno al 60%, l’Italia si trova al secondo posto (dopo l’Inghilterra), in ordine decrescente di imposizione tra i 28 Paesi dell’UE!
Pur condividendo le politiche collegate alla salute ed alla sopravvivenza dell’uomo,non è possibile pensare a riduzioni dei sussidi ambientalmente dannosi, compreso quello a favore dell’autotrasporto, (come previsto nell’articolo 6 della bozza del DL Ambiente), senza una valutazione dell’impatto che tale riduzione comporterebbe sull’autotrasporto e sull’intero nostro sistema economico e soprattutto senza prima pensare di destinare risorse specifiche (si è ancora in attesa della concreta attuazione del fondo per l’autotrasporto: previsti 100 milioni) per favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti.
Per promuovere il ricambio dei veicoli, è necessario un approccio cheaiuti le imprese di autotrasporto a superare le criticità ed intraprendere un percorso virtuoso.
Tra le cose che servono di più a questo settore, non solo in termini di condizioni per ridurre l’inquinamento ma anche per poterlo rilanciare e renderlo più appetibile alle nuove generazioni, c’è quindi quella di introdurre un meccanismo che gli consenta di acquisire direttamente sul mercato il giusto riconoscimento di un lavoro svolto con tanti sacrifici ed estrema professionalità,come ad esempio ritornare a pubblicare i “valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio” con tutte le indicazioni di costo originariamente previste nella prima delibera del MIT del 24 febbraio 2015.