Da giorni gli impianti di erogazione del metano liquido sono aperti a singhiozzo a causa della mancanza di approvvigionamento. E’ la prima conseguenza diretta in Italia degli scioperi in corso da settimane in Francia, che coinvolge le boe di caricamento del GNL per le autobotti presso il rigassificatore di Fos a Marsiglia dove si approvvigionano oltre il 90% degli importatori italiani sia del settore stradale che industriale. Una situazione che, se non si sbloccherà nelle prossime ore, rischia di mettere in ginocchio tutta la fetta dell’autotrasporto italiano che viaggia a Metano Liquido, vale a dire la flotta di mezzi più recenti, di ultima generazione.
“Tutti i camion di rifornimento – ci spiega Leonilde Montemerli, responsabile CNA Fita Reggio Emilia – sono bloccati in Francia per lo sciopero. Non se ne sta parlando, ma anche un solo giorno senza gas danneggia pesantemente le aziende di trasporto, che hanno fatto investimenti importanti per rispettare l’ambiente, per non parlare delle catene di supermercati che inizieranno ad avere problemi negli arrivi di materie prime, in quanto vengono riforniti da mezzi di trasporto che utilizzano solo il metano liquido” .
La CNA Fita reggiana interviene a seguito delle segnalazioni ricevute da aziende socie, che si sono ritrovate in grave difficoltà perché la rete di distributori di metano in Italia è ancora molto ridotta. Ce ne sono circa 35 sul territorio nazionale, e basta la chiusura anche di uno solo di essi per subire gravi danni economici.
“I camion sono i principali “imputati” per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico dei centri urbani e non solo. E’ incredibile – continua Montemerli - che si chieda alle aziende di fare investimenti corposi per la tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria, senza tener conto della riorganizzazione del lavoro, in questo caso dettata da esigenze di autonomia e di una rete distributiva poco diffusa. A tal proposito, le istituzioni devono fare uno sforzo in tempi stretti per adeguare le infrastrutture alle nuove esigenze “green”.
Il costo del carburante per un autocarro a GNL (gas naturale liquefatto) è di euro 0,26 al km contro gli euro 0,36 al km di un autocarro a Gasolio. Su 100.000 km annui si risparmiano circa 10.000 euro, tenendo presente che un autocarro a GNL costa circa 40.000 euro in più rispetto a un autocarro a Gasolio, che ha un contributo sulle accise di circa euro 10.000 (su 100.000 km). Quindi, il risparmio reale si ottiene dopo 4 anni di lavoro.
“Non è possibile pensare a riduzioni dei sussidi ambientalmente dannosi– conclude la responsabile CNA Fita - compreso quello a favore dell’autotrasporto, (come previsto nell’articolo 6 della bozza del DL Ambiente), senza una valutazione dell’impatto che tale riduzione comporterebbe sull’autotrasporto e sull’intero nostro sistema economico e soprattutto senza prima pensare di destinare risorse specifiche (si è ancora in attesa della concreta attuazione del fondo per l’autotrasporto: previsti 100 milioni) per favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti. Per promuovere il ricambio dei veicoli, è necessario un approccio che aiuti le imprese di autotrasporto a superare le criticità ed intraprendere un percorso virtuoso”.