Con l’inizio del nuovo anno, l’emergenza viabilità è esplosa prepotentemente in alcuni snodi viari del nostro Paese, mettendo a repentaglio la sopravvivenza del nostro comparto il quale, come noto, è già stato fiaccato dalla crisi economica in atto oramai da qualche anno.
In particolare, la chiusura al traffico pesante del Viadotto Cerrano sulla A14 rappresenta una vera e propria emergenza nazionale, se pensiamo che si tratta di un’arteria vitale non solo per le economie delle Regioni Abruzzo e Marche (più direttamente coinvolte dalla chiusura), ma anche per i traffici lungo la direttrice Sud/Nord del Paese che, visto il perdurare di questa chiusura, stanno subendo gravi penalizzazioni.
Altrettanto drammatiche appaiono le condizioni della viabilità in altri importanti snodi, come quelli della E45 (dove i ritardi accumulati nella riapertura totale del Viadotto Puleto – avvenuta dopo 260 gg, hanno fatto emergere le criticità che interessano la viabilità tra la Toscana e la Romagna) e nella Regione Liguria in cui, alle ben note problematiche conseguenti al crollo del Ponte Morandi, di recente si sono aggiunti anche i rallentamenti sui principali collegamenti autostradali dovuti al crollo del viadotto sulla A6 Savona/Torino, ed i forti disagi sulla A26 e sulla Autostrada dei Fiori.
La situazione non è certamente migliore per quei trasportatori italiani che, dovendo usufruire della direttrice del Brennero per far giungere le nostre merci sui principali mercati europei, devono subire le decisioni dell’Austria; questo Paese, infatti, sta proseguendo in maniera imperterrita nella sua politica volta ad introdurre nuovi divieti al solo fine di penalizzare il nostro export, ignorando anche l’invito che la S.V ha rivolto di recente al nuovo Commissario U.E ai trasporti, affinché la Commissione prendesse finalmente una posizione precisa in merito.