“Prevenire gli abusi e l’uso distorto degli incentivi del settore casa è indispensabile a tutela dei tanti contribuenti ed imprese che operano con correttezza sul mercato. Ma l’urgenza dell’intervento, concretizzatasi in un decreto-legge, blocca, di fatto, l’utilizzo delle detrazioni e delle cessioni dei crediti per lavori edilizi. Meglio sarebbe stato intervenire con un emendamento in legge di bilancio che avrebbe concesso più respiro a tutti gli attori in campo”. Giorgio Lugli, presidente CNA Regio Emilia, si riferisce al Decreto Antifrode, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in vigore dallo scorso 12 novembre.
Il decreto contiene il nuovo modello per la comunicazione delle opzioni per la cessione del credito o per lo sconto in fattura relative alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica: in tutti questi casi, se il beneficiario intende usufruire delle opzioni sconto in fattura o cessione del credito dovrà acquisire il visto di conformità e l’asseverazione del tecnico sulla congruità delle spese sostenute.
Le misure che sono emerse negli ultimi giorni, introdotte per far fronte alle evasioni legate agli sconti in fattura e cessioni del credito, stimate dall’Agenzia delle Entrate in 800 milioni di euro, hanno modificato lo scenario fin qui definito e sono strettamente legate alle misure allo studio nel disegno della Legge di Bilancio 2022.
Sono esentati dagli adempimenti solo i soggetti che usufruiranno direttamente della detrazione in dichiarazione dei redditi o in compensazione.
In sostanza, la sostituzione di una semplice caldaia o anche solo di una finestra, per poter beneficiare dello sconto in fattura, determina l’obbligo di sostenere il visto di conformità e la spesa dell’asseverazione tecnica, che ad oggi non risultano essere detraibili.
Peraltro, l’inserimento dell’obbligo di asseverazione della congruità delle spese sostenute da parte di un tecnico abilitato necessita di immediati chiarimenti: chi e come dovrà rilasciare la prevista asseverazione e quali contenuti deve avere?
“Continuare a complicare il quadro di accesso alle misure senza tener conto del loro impatto – incalza Lugli – compromette inevitabilmente la forza degli incentivi che sinora hanno contribuito in maniera robusta alla ripresa. Si rischia di raffreddare il trend positivo e la fiducia delle tante imprese oneste e di non raggiungere gli obiettivi di transizione green”.
Resta da comprendere l’impatto operativo delle nuove misure, soprattutto con riguardo alle spese sostenute prima del 12 novembre 2021 per le agevolazioni diverse dal superbonus, per le quali sarebbe auspicabile evitare almeno la necessità dell’asseverazione.
“Nell’iter di conversione in legge del decreto “antifrode” (da effettuare entro 60 giorni) – conclude il presidente CNA Lugli - e dell’approvazione della Legge di Bilancio (prevista nell’ultima decade di dicembre), CNA si impegnerà affinché siano apportati i giusti correttivi”.