Wednesday, March 11, 2020
Coronavirus, prime chiusure volontarie dei parrucchieri

“Cari colleghi, in questi giorni mi sono confrontato con molti di voi per decidere se fosse opportuno chiudere o tenere aperto dopo il decreto del governo. So che qualcuno ha deciso di tenere aperto, tra guanti e mascherine, altri invece hanno realizzato che la scelta migliore per tutti era chiudere”.  Comincia così il messaggio di Andrea Guerrieri, presidente CNA Benessere e Sanità, che mette in luce tra le tante situazioni complicate ai tempi dell’emergenza Coronavirus, quella dei parrucchieri e degli estetisti.

Io stesso mi sono trovato a un bivio: aprire, limitando l’afflusso dei clienti e adottando misure straordinarie a tutela della salute, o chiudere e andare incontro a conseguenze economiche gravissime per me e i miei dipendenti. Dopo una lunga riflessione, hanno prevalso il cuore e il buon senso. Ho rivisto la mia decisione iniziale - continua il presidente riferendosi al suo salone Griffe Hair Guerrieri - scegliendo di chiudere per questa settimana, e forse anche per le successive. Purtroppo, infatti, pur usando guanti e mascherine, per noi parrucchieri il contatto sarebbe troppo ravvicinato e esporrebbe noi e i nostri clienti a un possibile rischio di contagio. Vi esorto a riflettere, nel rispetto delle diverse posizioni dei singoli, in un momento delicato e decisivo per il futuro di tutti noi, facciamo una scelta responsabile e coraggiosa”.

Un appello che in questi giorni diversi saloni avevano già messo in atto su tutto il territorio provinciale. E' il caso del gruppoViola Parrucchieri (a Casina, Quattro Castella, Bagnolo, Casalgrande e 6 a Reggio Emilia), che hanno chiuso l'attività condividendo un messaggio sul sito e sulla pagina Facebook: “La decisione di chiudere è determinata dalla volontà di salvaguardare la salute dei nostri clienti e dei nostri collaboratori. Si tratta di una scelta dolorosa, ma è necessaria. E’ il momento per il Gruppo Viola di adottare con coraggio e determinazione le misure di sicurezzaimposte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri […] Siate prudenti e usate il buonsenso, rispettiamo tutti le regole e le indicazioni che ci vengono date dal Governo. Questo ci permetterà di tornare quanto prima, tutti insieme alla normalità”.

Apprezziamo lo sforzo che ha fatto la Regione per permetterci di lavorare – conclude il presidente CNA Benessere e Sanità - fissando anche delle misure di sicurezza e prevenzione che, peraltro in gran parte, siamo abituati a rispettare nella normalità della nostra attività. Il fatto è che, giustamente, tutte le altre normative finalizzate al contenimento del contagio invitano la gente a rimanere a casa, quindi il lavoro si è ridotto, in più di un caso addirittura manca del tutto. A questo si aggiunge la legittima paura dei dipendenti di venire a lavorare. Una situazione drammatica per la stragrande maggioranza delle nostre imprese; alcuni hanno già chiuso, almeno temporaneamente, ma molte di queste chiusure rischiano di diventare definitive. Come CNA chiediamo interventi di sostegno mediante l’attivazione degli ammortizzatori sociali e di avere, immediatamente, un rinvio di tutte le scadenze fiscali”.