Monday, April 26, 2021
Niente proroga al 2023 per il Superbonus
La proroga lunga del Superbonus 110% al 2023 nel Recovery Plan non c'è, nonostante l'abbia ripetutamente raccomandata il Parlamento a gran voce e anche dal mondo delle imprese la richiesta sia arrivata unanime. Le risorse sono rimaste le stesse già presenti nel piano Conte dello scorso gennaio, con l'unica differenza che gli 8,25 miliardi aggiuntivi sono stati trasferiti dal Pnrr in senso stretto al fondo nazionale: segno evidente che qualche difficoltà reale a far digerire la misura a Bruxelles c'era.
 
È rimasto, invece, all'interno delle tabelle di spesa finanziata con i fondi Ue l'importo sostitutivo di risorse già stanziate con la legge di bilancio 2021 (10,26 miliardi). Tecnicismi che poco cambiano nella sostanza: l'unica novità dovrebbe essere che l'incentivo si potrà applicare pienamente per tutto il 2022. La norma attualmente in vigore prevede l'applicazione fino a giugno 2022, con la possibilità di concludere i lavori a fine anno. Bloccato anche l'auspicio contenuto nelle schede tecniche inviate un mese fa in Parlamento dove si parlava di applicazione a tutto il 2023.

Tutti gli operatori economici e sociali sono in allarme per l’incertezza che avvolge negli ultimi giorni la decisione del Governo sul futuro della super detrazione.
 
Finora, infatti, non risulta essere pervenuta alcuna conferma ufficiale sulla proroga della misura, che per poter avere un impatto importante in termini di crescita del settore, della sua filiera e di aumento dell’occupazione, necessita di una durata adeguata, indispensabile soprattutto nel caso di interventi complessi come quelli condominiali e inerenti la demolizione e ricostruzione che impiegano anni per essere attuati. Di qui la necessità di prorogare almeno al 2023 tutte le agevolazioni finora previste adottando una netta semplificazione delle norme vigenti. Eventuali decisioni di rimandare l’estensione del Superbonus alla Legge di Bilancio, che si decide solo a dicembre prossimo, come trapelato in queste ultime ore, avrebbero l’effetto certo di rallentare, se non di bloccare i lavori. 

Impensabile infatti che famiglie e operatori economici possano programmare investimenti così complessi senza avere fin da ora certezza della durata del beneficio fiscale.

Una decisione che non appare in linea con le intenzioni più volte espresse dal Governo e dalle forze parlamentari di incentivare la spesa e quindi gli investimenti per la crescita. Il Superbonus 110% è infatti finora uno dei principali strumenti di immediato rilancio economico in chiave di sostenibilità e di sicurezza ad oggi operativo. Limitarne la durata e contenerne gli effetti - pari a 1 punto di Pil in più all’anno- è una scelta di retroguardia, non certo ammissibile in questo periodo storico.