CNA Reggio Emilia e UniCredit hanno siglato un accordo finalizzato a dare un supporto concreto alle aziende che si trovano alle prese con i rincari dell’energia elettrica e delle materie prime.
UniCredit mette infatti a disposizione delle imprese di CNA Reggio Emilia la possibilità di accedere a finanziamenti con tassi agevolati e rimborsabili nell’arco di tredici mesi. In questo modo, l’impresa potrà distribuire i maggiori costi dovuti ai rincari dell’energia e delle materie prime su un orizzonte temporale più vasto.
Per accedere al finanziamento ciascuna impresa dovrà rivolgersi ai servizi finanziari di CNA Reggio Emilia che effettuerà una valutazione dell’effettivo fabbisogno aziendale basandosi sulle bollette e sulle spese fin qui sostenute.
L’accordo è stato siglato per UniCredit da Marina Moretti, Responsabile Area Small Business Reggio Emilia, e per CNA Reggio Emilia dal Direttore Generale di CNA Associazione, Azio Sezzi che nell’occasione ha sottolineato come“L’accordo con UNICREDIT rientri nell’ambito delle azioni concrete che CNA sta realizzando per sostenere artigiani e piccole imprese in questo difficile periodo. Ci muove un impegno dichiarato al fianco dei nostri associati per attutire l’impatto del caro energia e i rincari delle materie e per aumentare la liquidità per chi è in difficoltà a causa dei blocchi e delle restrizioni dovute al conflitto in Ucraina. Un sostegno significativo che darà respiro ad artigiani e piccole imprese permettendo loro di superare questo periodo pesante e, ci auguriamo, di tornare a lavorare a pieno ritmo”.
Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: “Con questo accordo confermiamo il nostro concreto impegno nel soddisfare con soluzioni specifiche le reali esigenze degli imprenditori. Ciò si inserisce nel quadro delle misure eccezionali che UniCredit mette a disposizione per le Pmi del Paese, come il plafond da 3miliardi e attività di consulenza specifica, per aiutarle a fronteggiare i rincari energetici e delle materie prime e per supportare le aziende più esposte alle criticità emerse sul fronte degli scambi commerciali internazionali”.